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Trovare lavoro con le lauree umanistiche? Si può!

La laurea è un percorso di studi che ti permette di specializzarti su un determinato percorso futuro, di carriera personale e lavorativa che, solitamente viene spesso scelto da un giovane studente. Ogni laurea è importante, ma ancora oggi in Italia, visti gli sbocchi lavorativi, si tende a credere che ci sono lauree meno utili di altre, come ad esempio le lauree umanistiche.

Secondo quanto riportato da un articolo de Il Sole24ore, pare invece che siano proprio le lauree umanistiche quelle più utili per trovare lavoro. Sarà vero?

 

Quali sono le lauree umanistiche

Filosofia, sociologia, comunicazione, psicologia, lettere moderne e classiche: sono questi i percorsi di studio che si ritengono meno utili per il passaggio da quel famoso “ponte” tra università e lavoro. In realtà associare la parola lauree umanistiche e lavoro non è poi tanto “inutile”, anzi. Ogni laurea è utile, ogni laurea serve per specializzarsi in un determinato percorso.

Laurearsi in filosofia può dare la possibilità di aprirsi al mondo delle risorse umane, della gestione del persone all’interno di molte aziende. La figura dell’HR è molto richiesta in Italia, possedere una laurea in filosofia, ma anche in lettere, può aiutare in un futuro colloquio di lavoro.

Non ci sono lauree inutili, come lettere moderne o straniere. Per chi vuole presentarsi ad un concorso pubblico e diventare professore di lettere, fare carriera all’interno dell’Università, lavorare per aziende all’estero, anche come traduttore di progetti e molto altro. Le lingue, soprattutto, negli anni 2000, sono fondamentali per andare avanti nel mondo del lavoro.

Scienze delle merendine” era questo il soprannome della facoltà di Comunicazione e Dams. Esami semplici, laurea facile da conseguire. Sono gli stereotipi che ogni studente di comunicazione o belle arti si è sentito dire almeno una volta nella vita. Lo stesso studente che dopo aver conseguito una laurea triennale, si è visto chiamare subito per un colloquio di lavoro. A Milano così come a Roma, ma anche in altre città d’Italia, una laurea in comunicazione ti può aprire molte porte. Grafico, web design, storyteller, blogger, social media manager, marketing specialist, e quanto altro. Sono i nuovi lavori, sono ricercatissimi, con l’avvento del web 2.0 queste professioni sono molto importanti per le aziende. Siamo nell’era del logo, del marchio, dell’immagine e ogni azienda che si rispetti ha un ufficio marketing su cui puntare.

 

Statistiche sull’occupazione dei laureati

Se non ci credete, parliamo un po’ di statistiche sull’occupazione dei laureti umanistici. Negli Stati Uniti un report dell’American academy of arts and sciences rivela che gli studi nelle “arti liberali” garantiscono margini di entrate e soddisfazione in linea agli altri corsi di studio.

Si presenta un più alto tasso di occupazione per letterati, filosofi, laureati in Scienze della Comunicazione, antropologi, sociologi e così via. A un anno dalla laurea risulta occupato il 65,8 per cento di coloro che hanno conseguito lauree umanistiche. Se le lauree umanistiche sono più ricercate, il merito va principalmente ai cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo dell’economia. Progressivamente, infatti, ci stiamo spostando verso la dematerializzazione e la digitalizzazione dei servizi. E proprio le aziende che si occupano di fornire queste prestazioni innovative hanno bisogno di personale che dimostri competenze quali la capacità di analisi dei contesti socio-culturali e di interpretazione dei bisogni delle persone. Come spiega Pietro Valdes, managing director di Badenoch & Clark Italy, società che si occupa di executive research, “Le nuove imprese sono più easy e richiedono ruoli maggiormente legati alla persona e alla sua velocità di pensiero. È qui che le lauree umanistiche possono fare la differenza”.

Sarà per la creatività, per il libero pensiero, per la voglia di fare e appunto creare, ma la mente umanistica laboriosa, viene, a quanto pare, ripagate all’interno delle aziende.

 

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