Sono sempre più le imprese che avvertono l’esigenza di formare i propri lavoratori “on the job”, ovvero senza distoglierli dal loro lavoro quotidiano. La formazione on the job, dunque, mira a rispondere ai singoli fabbisogni formativi in maniera specifica e rapida.
Cos’è la formazione on the job
Il training on the job rappresenta una metodologia formativa che si attua direttamente sul luogo di lavoro. Si tratta di specifici programmi formativi di affiancamento e coaching che mettono il discente a diretto contatto con la realtà lavorativa e quindi con il fare (learning by doing).
Le modalità possono essere molteplici (stage, tirocinio, work experience, apprendistato, alternanza scuola-lavoro, praticantato, ecc.) ma la chiave per rendere efficace la formazione on the job è sempre la riflessione sull’esperienza (learning by thinking).
Differenze tra stage e tirocinio
Spesso i termini “stage” e “tirocinio” vengono utilizzati come sinonimi e, nella gran parte dei casi, non si tratta di un errore. In generale, però, una sottile differenza esiste: lo stage è volontario, o comunque facoltativo (ciascuno sceglie se e quando farlo); il tirocinio, invece, rappresenta uno step indispensabile di un determinato percorso formativo o professionale.
Tralasciando la questione terminologica, l’attivazione di un tirocinio prevede la presenza di tre soggetti fondamentali:
- stagista/tirocinante;
- soggetto ospitante (azienda, ente pubblico, ecc.);
- soggetto promotore (università, scuola superiore, agenzia per l’impiego, centro di formazione, ecc.).
Le differenti tipologie di tirocinio
Il tirocinio formativo nasce per facilitare l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro di alcune categorie di soggetti (giovani, disoccupati, disabili o extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia). Al tirocinante viene offerta la possibilità di “lavorare sul campo”, mettendo in pratica e arricchendo quanto appreso durante il suo percorso di studi.
Il tirocinio formativo è un rapporto lavorativo particolare che non si qualifica come lavoro dipendente, ma al tirocinante spettano comunque alcune garanzie e devono essere osservati una serie di adempimenti tipici dei normali rapporti di lavoro. Normalmente il tirocinio formativo si svolge sotto la supervisione di due tutor.
È possibile, inoltre, distinguere due tipologie di tirocini:
- tirocinio curriculare: disciplinato e previsto nel piano di studio delle Università e degli enti o istituti di formazione;
- tirocinio extracurriculare: disciplinato dalle singole Regioni e finalizzato all’inserimento lavorativo di giovani, disabili, disoccupati ed altre categorie.
Nel primo caso, la durata e le caratteristiche del tirocinio variano a seconda del corso di studi intrapreso.
Cosa si intende per Work Experience
In generale, la work experience (esperienza di lavoro) è finalizzata all’acquisizione di competenze tecnico-professionali utili a rafforzare o aggiornare i profili professionali dei destinatari per un loro inserimento o reinserimento lavorativo.
Particolarmente efficace può rivelarsi una work experience all’estero, grazie alla quale il soggetto potrà lavorare/apprendere insieme a colleghi delle organizzazioni estere, scoprendo nuove modalità, strumenti e approcci per affrontare le attività lavorative e migliorare le proprie performance.
Cos’è e come funziona l’apprendistato
L’apprendistato, introdotto da molti anni in Italia e più volte riformato, mira alla formazione e occupazione dei giovani. Mediante il contratto in apprendistato, infatti, i giovani vengono inseriti all’interno di un’azienda, che si impegnerà ad offrirgli un corso di qualifica professionale o di alta formazione.
Una volta concluso il periodo di apprendistato, si presume che la risorsa abbia tutte le competenze necessarie per essere assunta dall’azienda. Questa forma contrattuale consente ai giovani di proseguire gli studi contestualmente alla formazione professionale e agli imprenditori di beneficiare di sgravi fiscali, ovvero agevolazioni sia di natura retributiva che contributiva.
Cosa si intende per alternanza scuola-lavoro
L’Alternanza scuola-lavoro è una modalità didattica innovativa che, attraverso l’esperienza pratica, mira a consolidare le conoscenze acquisite a scuola, a testare sul campo le attitudini degli studenti e a orientarne il percorso di studio (e successivamente di lavoro), grazie a progetti in linea con il loro percorso di studi.
L’ Alternanza, dunque, si rivolge ai ragazzi della scuola secondaria superiore, di età compresa tra i 15 e i 18 anni, e consente loro di svolgere il proprio percorso di istruzione realizzando una parte della formazione presso un’impresa o un ente del territorio, o anche all’estero.
Cos’è il praticantato
Il praticantato può essere svolto presso uno studio professionale successivamente (o nell’anno antecedente) al conseguimento della laurea quadriennale, della laurea specialistica o della laurea magistrale. Il praticantato professionale è una collaborazione gratuita (anche se in alcuni casi viene riconosciuto un rimborso spese) che ha l’obiettivo di fornire una formazione lavorativa pratica, in affiancamento ad un professionista che sia iscritto all’Albo (colui che offre la pratica e che viene definito dominus).
Non si tratta di un rapporto di lavoro ma di un periodo formativo e di qualificazione professionale, utile ad acquisire le competenze tecniche e la metodologia di lavoro, abilitanti allo svolgimento di una professione. Il praticantato è, dunque, obbligatorio per esercitare tutte le professioni che richiedono l’iscrizione all’Albo o all’Ordine di categoria. Solitamente inizia durante l’ultimo anno di studi universitari e ha una durata di 18 mesi.