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Decreto Dignità è legge. Cosa cambia per i lavoratori?

Voluto fortemente dal leader del Movimento Cinque Stelle, il 14 luglio 2018 è entrato in vigore ufficialmente il Decreto Legge, denominato “Decreto Dignità”. Una spinta per migliorare il lavoro in Italia, puntando direttamente ai contratti a tempo determinato, sfoltendo durata e proroghe. Cosa cambia oggi per i lavoratori e le assunzioni a tempo indeterminato under 35? Scopriamolo insieme.

Decreto Dignità, cosa cambia?

Maggiore tutela nei contratti e una spinta alle assunzioni a tempo determinato. È questo il focus del programma diventato poi decreto legge grazie alla proposta del Movimento Cinque Stelle. Un taglio netto al gioco d’azzardo, maggiore tutela verso chi fa uso di “gratta e vinci”, tutela anche per i dipendenti delle aree portuali e verso chi ha un contratto a tempo determinato.

Termini precisi: dopo i 12 mesi di contratto subordinato, scatta l’assunzione a tempo indeterminato. Il contratto subordinato dovrà avere gli stessi termini e tempi di qualsiasi altro contratto. No al stop&go, sì all’aumento di indennità in caso di licenziamento, una scossa nel decreto legge viene data anche alle assunzioni peri centri per l’impiego regionali.

Sono solo alcune delle novità emanate dal Decreto Dignità, nato per dare una scossa al sistema lavoro italiano. In questo articolo ci soffermeremo su quelli che sono i cambiamenti in materia di lavoro.

Bonus alle aziende che assumo e no allo stop&go

Le aziende verranno incentivate alle assunzioni. E’ previsto un bonus del 50% dei contributi per le assunzioni di lavoratori, senza impiego, under 35. Un modo per alleggerire quella che è la situazione peggiore occupazionale in Italia. Inoltre, oltre allo stop&go, i contratti di somministrazione a tempo determinato saranno disciplinati dalle stesse regole dei contratti a termine. Inoltre, all’interno di una stessa azienda non possono esserci più del 30% di lavoratori con contratto a tempo indeterminato.

Indennità licenziamento

Il Decreto Dignità dà una spinta anche all’aumento delle indennità in caso di licenziamenti illegittimi. L’azienda ha il dovere, nel caso in cui si verificasse una situazione analoga, di corrispondere al lavoratore licenziato, determinate mensilità.

Assunzioni centri per l’impiego

Tutte le assunzioni che, nell’arco del 2019 al 2020, verranno fatte all’interno delle Regioni saranno destinate ai Centri per l’impiego. La quota delle assunzioni che le Regioni potranno fare nel triennio 2019-2021 sarà destinata al rafforzamento degli organici dei Centri per l’impiego, secondo modalità definite con accordo da concludere in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano entro il 31 marzo di ciascun anno. La norma non stanzia risorse per le successive assunzioni. I fondi, dovrebbero essere già in possesso degli enti e regioni di competenza.

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