Sono stati 1,6 milioni i contratti di lavoro nel 2021 relativi ai cosiddetti “Green Jobs”, pari al 34,5% delle assunzioni totali. Questo è quanto emerge dal nuovo rapporto “Le competenze green” del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, realizzato in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di commercio “G. Tagliacarne”.
Numeri destinati a crescere con la “transizione verde”
Sempre dallo stesso rapporto, emerge che nei prossimi cinque anni saranno richieste figure chiave per la transizione verde, quali:
- progettista in edilizia sostenibile;
- giurista ambientale;
- specialista in contabilità verde;
- responsabile degli acquisti green;
- installatore di impianti a basso impatto energetico.
Lo scorso anno, infatti, ha visto cospicui investimenti delle imprese nella Green Economy: il 24,3% delle aziende dell’industria e dei servizi ha investito in tecnologie e prodotti green (+3 punti percentuali rispetto al 2019) e il 52,5% ha investito in competenze green, ripristinando il trend positivo osservato prima della pandemia.
I settori legati all’industria assorbono in misura maggiore i profili coinvolti attivamente nella produzione e sviluppo di tecnologie e processi della Green Economy: l’incidenza è 68,6%, con punte dell’86,7% nelle costruzioni e dell’84% nella meccanica, mentre relativamente più bassa è l’importanza delle competenze green nei servizi (20,9%).
L’importanza delle competenze green
Il possesso di competenze verdi è fondamentale per tutti i livelli di istruzione. In particolare, le richieste maggiori interessano la formazione tecnica superiore (è necessaria la green skill per l’88,2% delle entrate con ITS) e i laureati (82,7%), ma anche per chi consegue una qualifica e/o un diploma professionale, o un titolo di studio di livello secondario, l’attitudine al risparmio energetico e sensibilità ambientale rappresentano requisiti importanti per entrare nel mondo del lavoro.
Gli indirizzi di laurea a cui è associata una domanda della green skill di grado elevato, superiore alla media (pari al 45,5%), sono:
- agrario, agroalimentare e zootecnico (competenze green richieste al 74,7% dei laureati);
- ingegneria civile ed architettura (61,5%);
- ingegneria industriale (55,9%);
- statistica (54%).
Tra gli indirizzi di diploma di secondaria superiore, le imprese ritengono assolutamente necessario il possesso di competenze green per i diplomati a indirizzo turismo, enogastronomia e ospitalità (richieste con elevata importanza al 51,4% dei profili ricercati) e a indirizzo agrario, agroalimentare e agroindustria (48,1%).
Profili green: mismatch tra domanda e offerta
I risultati del Sistema Informativo Excelsior hanno evidenziato, inoltre, che il mismatch tra domanda e offerta di profili green cresce con l’aumentare del grado di importanza di queste specifiche competenze. In particolare, è stata rilevata una difficoltà di reperimento delle competenze green per il 33,8% delle entrate, percentuale che sale al 36,9% quando si richiedono green skill con elevato livello di importanza.
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