Secondo le stime di Unioncamere e Anpal potranno arrivare a 1,7 milioni i posti di lavoro attivati nel quinquennio 2022-2026, grazie all’effetto della ripresa e di provvedimenti come il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine
I dati che emergono dalle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine”, a cura di Unioncamere e Anpal attraverso il Sistema informativo Excelsior, lanciano segnali incoraggianti.
Grazie all’effetto espansivo della transizione digitale e di quella ecologico-energetica e all’effetto degli investimenti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nei prossimi cinque anni l’aumento occupazionale previsto oscillerà tra 1,3 e 1,7 milioni di posti di lavoro.
Nel dettaglio, l’incremento sarà così distribuito:
- tra 945mila e 1,3 milioni per i dipendenti del privato;
- tra 305mila e 418 mila per i lavoratori autonomi;
- circa 44 mila unità per i dipendenti pubblici.
Digitale e green economy i settori guida
Il settore industria esprimerà una domanda di lavoratori compresa tra 293mila e 438 mila unità e quello dei servizi tra 976mila e 1,2 milioni di occupati. In forte crescita anche la richiesta di competenze digitali, con una domanda stimata da parte delle aziende e della pubblica amministrazione tra i 2,1 e i 2,3 milioni di nuovi posti di lavoro.
Oltre agli specialisti e ai tecnici informatici, come sviluppatori di software e analisti programmatori, saranno necessarie professionalità più innovative per far fronte agli investimenti in materia di trasformazione digitale: cloud, mobile, big data, cyber security, Internet of Things (IOT). Si tratta di figure emergenti, come:
- cloud computing specialist;
- big data specialist;
- esperto in IOT;
- specialista in intelligenza artificiale;
- robotics specialist.
che saranno assorbite principalmente dalla filiera informatica e telecomunicazioni.
Alcuni green jobs, trasversali ai diversi settori, potranno diventare sempre più strategici come, ad esempio:
- informatico ambientale;
- avvocato ambientale;
- mobility manager;
- energy manager;
- ecodesigner;
- esperto di acquisti verdi e di marketing ambientale.
Mismatch tra domanda e offerta: mancano laureati e diplomati IeFP
Purtroppo, però, il confronto tra domanda e offerta di neolaureati mostra, per il quinquennio preso in esame, potenziali situazioni di carenza dell’offerta nel campo medico-sanitario, nei diversi ambiti STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e per l’area economica.
Le stime, inoltre, evidenziano un significativo mismatch tra domanda e offerta per l’istruzione e formazione professionale (IeFP), con un’offerta in grado di soddisfare circa il 60% della domanda potenziale, con situazioni più critiche per i settori della meccanica, della logistica e dell’edilizia.