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Rubrica Lavoro: il Virtual Visual Merchandiser

Secondo appuntamento con la nuova Rubrica dedicata al mercato del lavoro in Italia, a cura di Fmts Agenzia Per il Lavoro – APL di Formamentis Group. Dopo aver analizzato il profilo del Candidate Manager, in questa puntata esamineremo la figura professionale del Virtual Visual Merchandiser che rientra nella categoria A (nuovo profilo).

Virtual Visual Merchandiser, quando l’e-commerce diventa e-experience

Abbiamo spesso sentito parlare di visual merchandiser, l’evoluzione del vetrinista, oggi indispensabile nell’ambito del commercio e della vendita di prodotti, con il compito di catturare l’attenzione del cliente sfruttando tecniche di promozione, marketing e interior design. Interno al negozio o alla boutique, ma talvolta anche esterno perché direttamente coordinato dalle funzioni corporate del gruppo societario, il visual ha il compito di fare incoming di clienti, inducendoli all’acquisto degli articoli.

Il commercio elettronico, sotto la spinta dei grandi player quali Amazon, ePrice, Alibaba, Ebay, ecc., ha di fatto cambiato le regole del mercato, riducendo il potere di vendita dei negozi fisici a favore degli store online. Dunque anche le grandi catene, come quelle di elettrodomestici, articoli informatici, arredamento, ecc., si sono dovute adeguare, strutturando degli “ambienti virtuali” per gli acquisti online.

Nasce così il virtual visual merchandiser, un visual 2.0 con il compito di rendere sempre più fisiche e reali le esperienze di vendita online. Molti lo definiscono un web graphic designer che cura le vetrine virtuali dei negozi online, posizionando i vari prodotti con l’obiettivo di renderli attraenti agli occhi dei potenziali clienti. Altri invece lo posizionano all’interno dell’area vendite o marketing, considerato il suo orientamento al cliente e all’obiettivo.

Chi è e cosa fa il Visual Merchandiser virtuale 

La risorsa, inserita all’interno dell’area marketing (o in alcuni casi, dell’area vendite) si occuperà dell’implementazione, gestione e monitoraggio dell’area e-commerce dell’azienda. Nello specifico provvederà alla realizzazione della struttura visiva delle pagine online dedicate all’e-commerce, studiando il posizionamento dei prodotti in base al pricing, alle giacenze e alla temporalità, seguendo le direttive dell’area vendite. Si dedicherà inoltre allo studio del mercato online e dei principali competitors, fornendo indicazioni al responsabile d’area sulle strategie da attuare, anche attraverso il monitoraggio dei KPI commerciali. Si interfaccerà direttamente con l’area marketing (o con l’agenzia di comunicazione esterna) per le modifiche da apportare in termini di web designing o web marketing, qualora si tratti di variazioni strutturali.

Hard & Soft Skills del Virtual Visual Merchandiser

Il set di Hard Skills è a metà strada tra un web designer ed un visual merchandiser:

  • Conoscenza basilare dei linguaggi di markup ed in particolare dei fogli di stile CSS;
  • Conoscenza basilare dei principali elaboratori di grafica vettoriale e di software di Web Editing;
  • Conoscenza dei principi e delle strategie di marketing web oriented e di marketing esperienziale;
  • Conoscenza delle principali strategie di merchandising (posizionamento, colori, punto focale, ecc.).

Rappresenta requisito preferenziale una precedente esperienza come visual merchandiser classico.

Il set di Soft Skills invece è più orientato verso il classico ruolo di visual:

  • Creatività e cura dei dettagli;
  • Precisione;
  • Team working;
  • Capacità d’analisi;
  • Stress management.

Come diventare visual Merchandiser virtuale

Il background formativo richiesto può essere abbastanza vario. Non vi è un percorso didattico preciso e non è richiesto alcun titolo accademico, piuttosto si tende a preferire qualche corso formativo specializzante:

  • Diploma (o laurea umanistico-sociologica);
  • Corso di formazione in web marketing, visual merchandising, web graphic o web designing.

Per quanto riguarda le precedenti esperienze lavorative, certamente l’aver ricoperto il ruolo di visual merchandiser classico potrebbe aiutare, in quanto definisce la struttura del profilo rispetto alle strategie di posizionamento e di layout. E’ anche auspicabile un’esperienza come web marketing o web graphic in agenzie di comunicazione o marketing.

Quando guadagna un Visual Merchandiser virtuale

Considerata la sua recente definizione, non esiste ancora una RAL di riferimento vera e propria.

Il Virtual Visual Merchandiser potrebbe operare in tre modi:

  • Interno all’azienda (contratto come da CCNL di riferimento dell’azienda, in genere un V livello di ingresso con una RAL di 20K);
  • Esterno all’azienda come lavoratore autonomo (P.IVA con variabile a seconda delle committenze);
  • Esterno all’azienda come lavoratore di un’agenzia di consulenza marketing e comunicazione (contratto come da CCNL di riferimento dell’agenzia, in genere un V livello di ingresso con una RAL di 18-20K).

Dati attuali e previsioni sul settore vendite

La presenza del virtual visual merchandiser oggi si attesta su una percentuale ancora ridotta, specie se paragonata ai visual merchandiser classici. Va considerata però la crescita del mercato on-line con circa il +15% generale nel 2018 rispetto al 2017. Soprattutto in alcuni settori, quali informatica ed elettronica (+18%), abbigliamento (+21%), beauty (+29%), arredamento e home living (+44%) e il settore di auto e ricambi (+26%), si potrebbero creare sempre più le condizioni per una sua rapida diffusione. Ad oggi la sua presenza è inferiore al 10% rispetto al totale dei visual merchandiser interni o esterni alle aziende, ma nel 2019 la sua crescita potrebbe arrivare fino al 30%.

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