Il consueto bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, ha fornito le previsioni occupazionali per il mese di giugno. Scopriamo quanto emerso.
Quali opportunità di lavoro a giugno?
Sono circa 560mila le opportunità di lavoro offerte dalle imprese a giugno, soprattutto nei settori commercio, turismo e servizi alle persone (che insieme concentrano oltre 300mila richieste). Trend positivo per industria e servizi (+25,9% rispetto a maggio), mentre rispetto a un anno fa manifatturiero e costruzioni evidenziano livelli di assunzioni inferiori (-19,7%), con un picco negativo per le industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi ed estrattive (-37,1%).
L’industria programma a giugno 131mila entrate (32mila assunzioni in più rispetto a maggio, ma -32mila rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e 328mila nel trimestre giugno-agosto. Sono circa 428mila i contratti di lavoro che si intendono attivare nel settore dei servizi (+83mila assunzioni rispetto a un mese fa e oltre 1milione quelli previsti per il trimestre giugno-agosto).
Le tipologie contrattuali attivate sono così suddivise:
- contratti a tempo determinato (60%);
- contratti a tempo indeterminato (14,2%);
- contratti di somministrazione (9,6%);
- contratti di apprendistato (5%);
- altre tipologie contrattuali (11,2%).
A guidare la domanda di lavoro in questo mese sono i principali comparti dei servizi:
- filiera turistica 157mila assunzioni (+50,1% rispetto a maggio);
- servizi alle persone 74mila assunzioni (+10,2% rispetto a maggio);
- commercio 70mila assunzioni (+34,6% rispetto a maggio).
Previsioni positive anche per i servizi dei media e della comunicazione e per quelli assicurativi e finanziari (rispettivamente +77,5% e +51,5%).
Per quel che concerne, invece, i settori manifatturieri i flussi di assunzione più elevati sono:
- industrie meccaniche ed elettroniche (21mila entrate);
- industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (17mila entrate);
- industrie alimentari (13mila entrate).
Le costruzioni fanno segnare 46mila assunzioni programmate (+39,3% su maggio, ma -19,7% rispetto a dodici mesi fa).
Cresce la difficoltà di reperimento
Cresce, intanto, la difficoltà di reperimento che si attesta al 39,2%, (circa 9 punti in più rispetto a giugno 2021). La causa principale è la mancanza di candidati per i profili ricercati.
Il mismatch si conferma più elevato tra:
- operai specializzati (53,1%);
- professioni tecniche (48,3%)
- dirigenti, professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (46,9%).
Tra i profili più difficili da reperire si segnalano:
- specialisti in scienze della vita (76,1%);
- specialisti in scienze matematiche, informatiche e scientifiche (55,2%);
- tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (64,2%);
- i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (58,9%);
- tecnici della salute (57,1%);
- tecnici in campo ingegneristico (56,0%).
Tra gli operai specializzati gli introvabili sono:
- fonditori e saldatori (67%);
- fabbri ferrai e costruttori di utensili (63,1%);
- operai addetti alle rifiniture delle costruzioni (62,9%);
- meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (62,1%).
Le imprese delle regioni del Nord-Est sono quelle che incontrano le maggiori difficoltà di reperimento (44,5% delle figure ricercate), seguite da quelle del Nord-Ovest (41,2%), del Centro (37,7%) e del Sud e Isole (33,8%).