Il ticket licenziamento è quel contributo che il datore deve versare all’INPS in caso di cessazione di rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato che danno diritto alla NASpI. Questa misura riguarda sia le aziende private che quelle pubbliche.
Con la circolare n. 14 del 3 febbraio 2023 l’INPS ha aggiornato l’importo massimo della NASpI per il 2023. Ma cosa cambia? Quando è dovuto e come si calcola il contributo NASpI? Scopriamo le principali novità.
Il ticket licenziamento (introdotto con l’articolo 2, commi 31-35, della legge n. 92/2012), oltre che per i licenziamenti, è dovuto in caso di:
Il contributo “ticket licenziamento” è interamente a carico del datore di lavoro e deve essere sempre versato in unica soluzione entro e non oltre il termine di versamento della denuncia successiva a quella del mese in cui si verifica l’interruzione del rapporto di lavoro.
Il suo importo è adeguato annualmente sulla base dei dati dell’inflazione, in quanto legato al trattamento di disoccupazione. Il contributo si calcola sul massimale di retribuzione riferito alla prima fascia di importo della NASpI, che per il 2023 è pari a € 1.470,99. In virtù di ciò, il ticket licenziamento 2023 ammonta a € 603,10 annuali (41% dell’importo massimo del trattamento di NASpI), per un importo massimo pari a € 1.809,3 per il triennio di anzianità.
La quota mensile per l’anzianità inferiore a 12 mesi è pari a € 50,26.
Per i licenziamenti collettivi nei quali si utilizza la percentuale dell’82% rispetto al massimale, il valore del ticket è pari a:
Per il calcolo dell’importo del contributo bisogna considerare che:
Come reso noto dall’INPS, sono emersi numerosi errori delle aziende nel calcolo del ticket, a causa di un’errata valorizzazione del massimale annuo ASpI/NASpI.
Ciò ha causato in alcune circostanze il pagamento di “importi maggiori di quelli dovuti nei casi di interruzioni di rapporto di lavoro avvenute durante la vigenza dell’ASpI”. Al contrario, per “le interruzioni dei rapporti di lavoro avvenute a decorrere dal 1° maggio 2015, data di istituzione della NASpI, invece, il contributo versato dalle aziende risulta in taluni casi di importo inferiore a quello dovuto”.
Tenuto conto delle discordanze citate, l’INPS fornirà con apposito messaggio le indicazioni operative per regolarizzare i periodi di paga scaduti alla data di pubblicazione della circolare numero 137, coincidente con il 17 settembre 2021, in modo tale da permettere alle aziende di: