Logo FMTS Lavoro

Storie di Fmts: Fabiola e l’importanza della formazione

Quindicesima puntata di Storie di Formamentis. Abbiamo aperto le porte del nostro mondo a tutti voi per farci conoscere, raccontando di giovani che ci hanno scelto per ampliare il proprio bagaglio di competenze, come Gaetano oggi chef a Parigi. Ma anche storie di donne e mamme come Blandina Paraggio e Lucia Coppola, colonne portanti della nostra azienda. Storie di rivincite e successi personali e professionali. La storia di oggi, però, è un po’ diversa: la giovane dottoressa Fabiola Pistone ci parla dell’importanza della formazione, raccontando la sua esperienza presso di noi.

La tesi di laurea di Fabiola

Nel gennaio 2017, discutevo la mia tesi di laurea dal titolo ‘Il vantaggio di investire nella formazione delle risorse umane’. Una tesi che andava a completare il mio percorso di laurea magistrale in Organizzazione e Marketing per la comunicazione d’impresa, presso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma.

La scelta dell’argomento della mia tesi nacque in seguito alla lettura di un articolo di Severino Salvemini sul Corriere della sera, in cui affrontava appunto il tema della formazione; concludeva però il suo articolo con una nota amara, in Italia si parla molto di formazione: corsi, seminari, convegni ma alle parole spesso non corrispondono i fatti, scadendo quindi in una inutile retorica. Credevo, e credo tutt’ora, anche in seguito alle mie esperienze professionali, che alla base di questa incongruenza vi sia un problema legato alla cultura, e nello specifico, alla cultura organizzativa d’impresa.

L’esperienza di Fabiola presso Formamentis

Durante il mio prezioso incontro con Immacolata Stizzo, all’epoca responsabile progettista di Formamentis, ho avuto modo di comprendere quali erano gli obiettivi di formazione del tessuto imprenditoriale salernitano: il miglioramento e perfezionamento delle competenze tecnico professionali e l’attenzione sempre più crescente per le soft skills. Formamentis rispondeva a queste esigenze attraverso percorsi di formazione indoor e outdoor, per calare le imprese e i suoi membri in contesti lontani dalle maschere lavorative, lontani da sovrastrutture, per meglio rilevarne i comportamenti e le attitudini.  Ma l’obiettivo principale era ed è quello di ‘insegnare’, tramandare e affidare ai dipendenti, o meglio, ai membri di un’organizzazione, la realtà che si crea e sviluppa all’interno di ogni azienda, e che ne definisce una propria cultura.

La dottoressa Stizzo mi illustrò la proposta formativa di Formamentis, tutt’altro che standard e generica, anzi, specifica e mirata agli obiettivi e alle caratteristiche di ciascuna realtà, prima tra tutte proprio quella dell’azienda in cui lavora. Mi spiegò che per Formamentis, cresciuta notevolmente in pochi anni, è stata necessaria una definizione della cultura quasi identitaria, ma soprattutto, una definizione delle modalità con cui trasmetterne i caratteri di condivisione, comunicazione e, infine, un continuo percorso di autovalutazione e autocritica, fondamentale per la crescita personale e professionale, per poter lavorare in un ambiente privo di stress, e per la gestione ottimale del tempo e del lavoro.

Investire sulle persone apre gli occhi allo sviluppo, all’innovazione e al futuro; agire tramite le sole logiche di redditività economica a breve, ha sicuramente impatti e costi sociali che presto o tardi creano un effetto boomerang contro le imprese stesse. Forse posso riassumere così la mia esperienza con Formamentis: come coloro che cercano di creare valore per le aziende, attraverso il valore delle persone.

Condividi