Il Ministero del Lavoro ha ufficialmente ritirato il Decreto Interministeriale attuativo del cosiddetto Bonus Giovani, in attesa di una sua riformulazione. La decisione arriva dopo le numerose segnalazioni giunte dalle imprese e dagli operatori del settore, preoccupati per i vincoli introdotti successivamente alla pubblicazione del decreto.
Cos’era il Bonus Giovani?
Il Bonus Giovani, previsto dall’art. 22 del Decreto Coesione, introduceva un esonero contributivo totale (100% dei contributi previdenziali) per 24 mesi, destinato ai datori di lavoro privati che assumessero under 35 con contratto a tempo indeterminato tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025.
Le criticità che hanno portato al ritiro
Il Decreto Interministeriale ritirato aveva aggiunto alcune restrizioni che hanno generato forti incertezze tra le imprese:
- Decorrenza posticipata al 31 gennaio 2025, anziché dal 1° settembre 2024.
- Autorizzazione preventiva dell’INPS, rendendo più complessa l’accessibilità all’incentivo.
- Esclusione dell’esonero per assunzioni effettuate prima del 31 gennaio 2025 o prive di autorizzazione INPS.
Questi vincoli avrebbero penalizzato le aziende che, fidandosi della normativa iniziale, avevano già pianificato assunzioni per il periodo indicato.
Cosa succede ora?
Il Ministero del Lavoro ha annunciato che il Decreto verrà riformulato, ma al momento non ci sono indicazioni sui tempi e sulle eventuali modifiche ai criteri di accesso. Le imprese interessate dovranno quindi attendere ulteriori aggiornamenti ufficiali prima di poter sfruttare l’incentivo.
Il ritiro del Decreto rappresenta un passo indietro nella stabilità normativa, ma potrebbe essere un’opportunità per correggere le criticità e rendere il Bonus più accessibile. Resta fondamentale monitorare le evoluzioni del provvedimento per comprendere quali saranno le nuove condizioni di accesso e quali imprese potranno realmente beneficiare del Bonus Giovani.