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Quali sono le novità in materia di smart working? Parola all’esperto!

Diversi clienti nelle ultime settimane ci hanno chiesto delucidazioni riguardo alle novità in tema di smart working.

In effetti, è arrivata l’ulteriore proroga (fino al 31 agosto 2022) per il ricorso al “lavoro agilein forma semplificata, con la possibilità dunque di ricorrere allo smart working senza l’accordo individuale tra datore e lavoratore.

Smart working: cosa cambia?

Rimane che:

  • i datori di lavoro potranno disporre unilateralmente lo svolgimento del lavoro agile, senza l’esigenza di firmare intese con ciascun lavoratore, ma con la semplice comunicazione;
  • le modalità semplificate di comunicazione al Ministero del Lavoro restano in vigore anche oltre il 30 giugno;
  • gli accordi con i sindacati continueranno a non essere necessari ma opzionali (dovranno essere rispettati dalle aziende che applicano un CCNL o un accordo di secondo livello che disciplina il lavoro agile).

Qualora le aziende avessero, nel mentre, già sottoscritto patti con i singoli dipendenti, gli stessi rimarranno a ogni modo validi.

Proprio la contrattazione collettiva assumerà un ruolo maggiore nella regolamentazione del lavoro agile una volta terminato lo stato di emergenza, la cui linea comune è di ritenere che almeno il 30% delle ore complessive lavorate a distanza faccia parlare di smart working.

Smart working: quali novità in autunno?

Il datore di lavoro sarà tenuto a comunicare al Ministero del Lavoro telematicamente solo:

  • nominativi dei lavoratori;
  • data di inizio e fine delle prestazioni di lavoro in modalità agile.

È in previsione anche un regime sanzionatorio in caso di omessa comunicazione: da 100,00 a 500,00 euro per ogni lavoratore in smart working non dichiarato.

Verrà discusso il cosiddetto “diritto soggettivo alla disconnessione” per garantire al lavoratore, sia in presenza sia in modalità agile, la possibilità di estraniarsi dallo spazio digitale e interrompere la connessione dalle strumentazioni tecnologiche.

Inoltre, il testo della Commissione Lavoro prospetta incentivi alle aziende che adottano lo smart working, quale uno sconto dell’1% sulle assicurazioni Inail.  A tale proposito, si dovrebbe chiarire la responsabilità del datore di lavoro e del lavoratore per quanto attiene alla sicurezza e al buon funzionamento degli strumenti tecnologici.

Pare che dovremmo anche aspettarci l’arrivo di altri bonus, quali corsi di formazione continua e permanente per l’utilizzo delle orchestrazioni tecnologiche e l’istituzione di un credito di imposta già previsto per gli investimenti in Industria 4.0 per l’acquisto di strumenti per l’organizzazione e la gestione, nonché di apparecchiature e software messi a disposizione del personale impiegato in attività lavorative in modalità agile.

Insomma, attenzione e dedizione al tema sono evidenti. Non si può negare che una delle poche opportunità, derivanti dalla situazione emergenziale, risiede proprio nello smart working. Beneficiare due volte alla settimana del lavoro in smart working, laddove compatibile con la mansione svolta, non è solo una scelta possibile, ma auspicabile e conveniente!

 

Il Consulente del Lavoro

 

Per maggiori informazioni scrivici a info@fmtslavoro.it

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