Negli ultimi anni si sente parlare sempre di più di progettazione europea, meglio nota come europrogettazione, un nuovo termine introdotto nella nostra lingua con il quale si identificano una serie di attività necessarie alla produzione, stesura e presentazione dei progetti all’Unione Europea.
I progetti europei hanno l’obiettivo di richiedere un cofinanziamento da parte della Commissione Europea e rispondono, il più delle volte, ad un bando diretto emanato dall’Europa al fine di implementare una serie di azioni per attuare politiche di interesse comune.
Tutti coloro che si occupano di europrogettazione devono, dunque, preoccuparsi di presentare un progetto europeo che abbia tutte le caratteristiche indicate dal bando di riferimento e rispetti le indicazioni fornite, comprese le date di presentazione del progetto.
Vediamo più nel dettaglio cos’è la progettazione europea e chi è il soggetto preposto.
Che cos’è la progettazione europea
La progettazione europea è la disciplina che si occupa della predisposizione delle domande di finanziamento a valere sui fondi messi a disposizione dall’Unione Europea per la realizzazione di obiettivi comuni.
I fondi strutturali, infatti, sono uno strumento che l’Unione Europea utilizza per sostenere progetti che rientrano nel proprio ambito geografico con particolari finalità di sviluppo e miglioramento della situazione attuale in diversi ambiti: eliminazione delle disparità, aumento dell’occupazione, della competitività e della ricchezza.
L’europrogettazione può essere svolta da enti pubblici o privati ed è sempre un’ottima attività per reperire fondi utili all’attuazione di un progetto quando ci si trova in una situazione di carenza di fondi.
Generalmente, l’ente preposto alla realizzazione del progetto si trova a dover anticipare i fondi necessari, ma una volta verificato il progetto, la Commissione Europea restituisce al soggetto proponente una percentuale dei fondi, così come previsto dai singoli bandi che vengono emanati.
La nascita di questa serie di attività e la loro crescente importanza hanno dato vita ad una nuova professione: il progettista europeo o europrogettista.
Chi è e cosa fa il progettista europeo
Il professionista che lavora con i progetti europei e si occupa della predisposizione delle domande e della documentazione è il cosiddetto europrogettista.
Si tratta di una figura altamente preparata, in costante aggiornamento, con un’ottima conoscenza della lingua inglese, preferibilmente anche di una seconda lingua comunitaria, e una visione strategica particolarmente ampia.
Questo non solo perché la competizione per l’appannaggio dei fondi è sempre più forte, ma soprattutto perché il progettista europeo è colui che deve effettuare una prima valutazione sui bandi e decidere se questo è idoneo o meno, in ottica strategica, all’azienda o all’ente per il quale opera. Solo in un secondo momento, quando avrà deciso che la partecipazione è consigliabile, inizia a predisporre la domanda secondo i criteri individuati dal Soggetto erogatore dei fondi.
Sebbene l’europrogettista debba attenersi alle precise regole individuate dal bando, non può prescindere da una stesura artigianale del progetto. Il professionista, infatti, deve essere in grado non solo di scrivere correttamente, ma anche di chiarire le finalità del soggetto proponente e suscitare interesse in chi dovrà poi valutarlo.
L’europrogettista può lavorare come libero professionista, consulente esterno, nel più ampio ambito del project management, oppure come dipendente presso aziende, organizzazioni non-profit, enti di formazione e ogni altro soggetto interessato a partecipare ai bandi europei.
Un buon europrogettista deve avere sicuramente una visione strategica ampia, ma deve anche possedere particolari doti relazionali per gestire correttamente la delicata fase di negoziazione fino all’atto finale che conferma la concessione dei finanziamenti richiesti.
Insomma, è sicuramente una figura in grado di far crescere le aziende, gli enti pubblici, le associazioni che ne hanno una al proprio interno o di cui si avvalgono per consulenze esterne.
Corsi di formazione e master in europrogettazione
I percorsi formativi professionali per diventare europrogettista sono diversi, ma tutti devono essere seguiti da una fase operativa e da esperienze di lavoro sul campo, affinché possano essere acquisite perfettamente terminologie, strumenti e metodi.
Non esiste una laurea specifica per diventare europrogettista, ma sicuramente, tra tutte le facoltà, quelle di natura economica o giuridica sono un ottimo punto di partenza (Economia, Giurisprudenza, Scienze Politiche).
Esistono però specifici master in europrogettazione e corsi di formazione destinati a chi desidera intraprendere questa professione a cui ci si può iscrivere dopo la laurea.
Uno dei più noti è il master dal Sole 24 Ore in Europrogettazione, ma esistono una serie di corsi europrogettazione organizzati da enti di formazione accreditati che insegnano in sessioni anche piuttosto intensive modalità e tecniche utili per redigere un progetto europeo. Tra questi, uno è il corso in europrogettazione erogato da Formamentis, dedicato a diplomati, laureati e professionisti.
Prima di scegliere il corso più adatto a voi, leggete sempre le opinioni di chi vi ha preceduto e l’ha frequentato. Questo vi permetterà di effettuare gli investimenti giusti per diventare ottimi europrogettisti.