Terzo appuntamento con la nuova Rubrica dedicata al mercato del lavoro in Italia, a cura di Fmts Agenzia Per il Lavoro – APL di Formamentis Group. Dopo aver analizzato i profili del Candidate Manager e del Virtual Visual Merchandiser, in questa puntata esamineremo la figura professionale del Saldatore che rientra nella categoria C (profilo dal passato). Uno dei mestieri “esplosi” durante gli anni del boom economico e che oggi risulta ancora richiestissimo dal mercato del lavoro.
Il lavoro del saldatore tra passato e futuro
Il processo di saldatura, nato in forma primordiale già durante il medioevo, ha conosciuto il suo primo grande sviluppo nel dopoguerra, con un picco di richiesta elevatissimo nel periodo del boom economico.
Diverse sono le tipologie di saldatura che, nel tempo, hanno portato alla nascita di profili altamente specializzati e altrettanto altamente richiesti dal mercato del lavoro, soprattutto nel settore metalmeccanico, siderurgico e metallurgico.
SALDATORE PROFESSIONALE: I PROFILI
Prima di entrare nel dettaglio della professione è opportuno fare chiarezza circa il tipo di profilo, che varia in base al tipo di saldatura eseguita. Ad oggi i profili specializzati maggiormente richiesti sono:
- SALDATORE GMAW, profilo specializzato nella saldatura ad arco con metallo sotto protezione di gas che si articola in MIG e MAG a seconda del gas utilizzato (inerte o no). È richiesto soprattutto per saldature su superfici particolarmente flessibili.
- SALDATORE GTAW, profilo specializzato nella saldatura TIG, ovvero ad arco con elettrodo infusibile di tungsteno, sotto protezione di gas inerte. E’ richiesto in particolar modo per saldature su piccolissime superfici, considerata l’elevata qualità di lavorazione.
- SALDATORE MMA, profilo specializzato nella saldatura ad elettrodi rivestiti (acido, basico, cullulolisco). È richiesto per alcuni tipi di lavorazione molto particolari, in quanto è la saldatura più dispendiosa dal punto di vista temporale.
- SALDATORE SAW, profilo specializzato nella saldatura ad arco con filo continuo, sotto la protezione (sommersione) di scoria. E’ richiesto per la saldatura su recipienti e contenitori particolarmente resistenti, con un costo elevatissimo vista la qualità dei metalli sui quali si va a lavorare.
Qualsiasi tipologia di operaio specializzato in una delle saldature analizzate, per il corretto svolgimento del suo lavoro, dovrà saper leggere ed interpretare la documentazione tecnica predisposta ed occuparsi di tutte le fasi di saldatura, dalla pulizia e preparazione delle superfici da saldare alla saldatura stessa con relativo controllo post-operazione (trattamenti successivi quali, ad esempio, rifinitura, asportazione di eventuali sbavature e verifica della tenuta della saldatura).
Il mancato passaggio generazionale e la non performante offerta formativa (sia scolastica che post-scolastica) hanno creato un gap tra domanda ed offerta di lavoro che, anno dopo anno, cresce sempre più. Poche infatti, quasi inesistenti, sono le scuole di specializzazione, così come poca è la formazione tecnica offerta dagli istituti secondari superiori che, il più delle volte, preferiscono la parte teorica a svantaggio di quella pratica.
Chi è e cosa fa il saldatore
La risorsa, inserita all’interno dell’area produzione (azienda metalmeccanica, siderurgica, metallurgica, ecc.), si occuperà della saldatura (MIG, MAG, TIG, ad elettrodi o filo continuo) su superfici metalliche, partendo dalla lettura ed interpretazione del disegno tecnico fino alla manutenzione ed il controllo degli utensili, degli apparecchi e degli impianti utilizzati alla registrazione dei dati tecnici relativi al processo lavorativo, utilizzando i moduli predisposti dall’azienda.
Si occuperà inoltre del controllo del lavorato, attraverso operazioni di rifinitura e test specifici sulla tenuta. Coordinato dal suo diretto superiore (capo reparto) interagirà con gli altri operai specializzati al fine di raggiungere gli obiettivi qualitativi e quantitativi dettati dalla tabella di produzione.
Hard & Soft Skills del Saldatore
Il set di hard skills è particolarmente articolato:
- nozioni di disegno meccanico ed elettrotecnica;
- competenze tecniche nel tipo di saldatura richiesta;
- capacità di assemblaggio e montaggio funzionale di macchinari ed attrezzature;
- conoscenza dei materiali metallici.
Il set di soft skills è fortemente inclinato verso il tecnicismo operativo, anche se una buona dose di “collaborazione” non può che agevolare il raggiungimento degli obiettivi di produzione:
- Precisione ed esattezza;
- Capacità organizzative e time management;
- Team working;
- Stress management;
- Problem solving.
Come diventare Saldatore
Il background formativo è sicuramente subordinato alle scuole secondarie superiori ad indirizzo tecnico, con preferibile specializzazione formativa professionale post-diploma.
- Diploma Tecnico (meccanico o elettrotecnico);
- Corso di formazione professionalizzante.
Per quanto riguarda le precedenti esperienze lavorative, è sicuramente necessario aver maturato anni (certificati) di esperienza presso aziende del settore metalmeccanico, siderurgico o metallurgico. Profili con poca esperienza, o alle prime armi, difficilmente verranno presi in considerazione a meno di inserimenti con Apprendistati Professionalizzanti.
Nell’ultimo decennio sempre più aziende hanno deciso di puntare su una formazione in casa, on the job, facendo affiancare ai profili di maggiore seniority le nuove leve da formare sul campo in base alle esigenze dell’azienda stessa.
Quanto guadagna un Saldatore
In linea con la richiesta costante, e a fronte di una disponibilità sempre minore, la RAL di riferimento è aumentata nel tempo (per profili con esperienza si intende). Partendo dalla retribuzione base di 18-20K per profili meno esperti (1.300 euro netti al mese circa), la retribuzione può arrivare anche fino a 25-28K (1500/1600 netti) già dal primo mese, in genere spalmati su 13 mensilità.
Dati attuali e previsioni sul settore metalmeccanico
Nel 2018 la stima di profili individuati ed inseriti rispetto a quelli ricercati è posizionabile intorno al 63%, con il quasi 40% delle richieste non andate quindi a buon fine. Se si considera che la richiesta totale di aziende italiane ed estere sul territorio nazionale ha toccato quota 3000, è facile dedurre come il 2019 partirà già con una richiesta forte da parte del mercato.
Va precisato però che la maggior parte di queste richieste (circa il 76%) sono in somministrazione a tempo determinato, con una durata media della missione di 3 mesi. Secondo i dati di Confindustria le richieste saranno destinate ad aumentare, con una previsione del 16% in più rispetto al 2018.