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Industria e Innovazione: l’intervista ad Alberto Improda

Industrie e innovazione. Questo è uno degli argomenti all’ordine del giorno per quell’Italia che guarda alla Quarta Rivoluzione Industriale con il Piano Nazionale Industria 4.0. C’è sempre da specificale che l’Italia del Sud e del Nord, in materia di industria e innovazione, non sono sempre allo stesso passo, anzi. Per questo, e su questo tema, abbiamo deciso di ascoltare il parere di un noto un avvocato romano, fondatore dello Studio Legale Improda, che non si occupa solo di cause civili o penali ma anche di ambiente e di innovazione. Alberto Improda lavora in diverse città italiane ed è anche docente in alcune Università come la LUISS.

Alberto Improda a proposito di innovazione al Sud

Abbiamo deciso di focalizzare l’attenzione sull’innovazione e sulle industrie del Mezzogiorno, su quanto è stato fatto e quanto ancora dovrà essere fatto. Le risposte dell’avvocato sono state un punto di riflessione su cui fermarsi e ripartire.

Innovazione, Industry 4.0 e quarta rivoluzione industriale. Le aziende del Mezzogiorno quanto sono pronte a questi cambiamenti?

Le caratteristiche della Quarta Rivoluzione Industriale e di Industria 4.0 sono ideali per consentire alle aziende del Mezzogiorno di colmare il gap che le separa da quelle delle aree economicamente più avanzate del Paese.

Il sistema imprenditoriale che si impernia sull’Innovazione, infatti, vede al proprio centro la Competenza e la Creatività, rendendo meno cruciali le infrastrutture logistiche delle quali il nostro Meridione è carente e la cui inadeguatezza tanto ha penalizzato le aziende del territorio.

Ecco, a me sembra che nelle imprese del Sud Italia manchi soprattutto questa consapevolezza di fondo, che dovrebbe invece essere proprio l’innesco per una loro grande spinta propulsiva.

Quanto ad oggi non è stato fatto per le industrie?

Nell’arco di pochi anni sono stati messi a disposizione delle aziende numerosi strumenti, nuovi ed innovativi, che prima non esistevano: il Patent Box, l’Iper-Ammortamento, il Super-Ammortamento, l’Incentivo R&S, l’Art Bonus, etc. Forse si è sottovalutato il fatto che, affinché questi strumenti funzionino al meglio, è necessario supportarli con una grande campagna culturale e comunicativa.

È fondamentale, poi, operare uno sforzo straordinario per migliorare l’efficienza e la rapidità della Pubblica Amministrazione: anche la più moderna delle misure agevolative o incentivanti può vedere i propri benefici effetti fortemente limitati da tempistiche non compatibili con la velocità dell’economia contemporanea.

Saper innovare è fondamentale. Crede che le aziende investano abbastanza in questo campo e sulla formazione in merito del proprio personale?

La mia opinione è che nelle Aziende del Mezzogiorno si investa troppo poco nella formazione del personale. Tutto nasce, mi sembra, dalla mancanza di consapevolezza della quale dicevo sopra. Credo che sul tema occorra intervenire su due distinti livelli: il primo, più diretto, concernente l’informazione e la comunicazione alle imprese nell’immediato; il secondo, di più ampio respiro, operante a vasto raggio in ambito culturale.

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