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Congedo matrimoniale: guida a licenza per sposarsi e ferie

La licenza matrimoniale è il periodo retribuito a cui ogni lavoratore ha diritto a seguito del proprio matrimonio. Ogni lavoratore dipendente che contrae matrimonio può, quindi richiedere un periodo di congedo matrimoniale, che rappresenta una sospensione giustificata dal proprio rapporto di lavoro, da richiedere con determinate modalità.

In generale, ferie e permessi sono un diritto irrinunciabile per tutti i lavoratori dipendenti. Ciascun dipendente, infatti, matura, nel corso dell’anno lavorativo, un certo numero di ferie, non inferiore alle 4 settimane all’anno, e permessi, in ore rapportate a quelle della giornata lavorativa, così come sancito dagli artt. 36 comma 3 della Costituzione, 2109 del Codice Civile e dal Dlgs 66/2003. Lo stesso lavoratore può usufruirne, tenendo conto delle esigenze aziendali, previa richiesta al datore di lavoro o all’ufficio del personale.

Chiarito questo, occorre specificare ulteriormente che dal punto di vista della normativa sono previste alcune tipologie di permessi, denominati congedo o licenza, per particolari motivi. Uno di questi, come abbiamo visto, è proprio il matrimonio. Vediamo nello specifico tutto ciò che c’è da sapere sulle ferie matrimoniali in questa guida scritta dalla nostra Agenzia per il lavoro.

Come funziona il congedo matrimoniale

Il congedo matrimoniale, detto anche licenza matrimoniale, permesso matrimoniale o ferie matrimoniali, è un periodo retribuito di astensione dal lavoro per entrambi i coniugi.

La licenza matrimoniale spetta a tutti i lavoratori che contraggono matrimonio non solo religioso, ma anche civile o concordatario .Di norma, il lavoratore intenzionato a sposarsi può godere del periodo di congedo matrimoniale a partire dal primo giorno dopo il matrimonio o comunque, per esigenze proprie o dell’azienda, entro i 30 giorni successivi al matrimonio.

In questo periodo, il lavoratore continuerà a percepire lo stipendio che verrà suddiviso tra l’Inps e il datore di lavoro. In alcuni casi specifici, infatti, il dipendente può avere diritto ad un assegno bonus dall’Inps per congedo matrimoniale. La licenza matrimoniale, inoltre, non sospende la maturazione regolare delle ferie e della tredicesima.

Durata delle ferie matrimoniali

I dipendenti intenzionati a sposarsi possono richiedere un periodo di congedo matrimoniale per un massimo di 15 giorni, senza necessità di dover intaccare il periodo di ferie che per legge è riconosciuto a ciascun lavoratore. È importante considerare che i 15 giorni di congedo matrimoniale non sono lavorativi, ma anche festivi. Ciò significa che sabato e domenica sono compresi nel conteggio delle ferie matrimoniali.

Quando si può chiedere la licenza matrimoniale

A seconda del contratto di lavoro, la domanda di licenza matrimoniale deve essere redatta in carta semplice o intestata dell’azienda e consegnata al datore di lavoro o all’ufficio del personale dai 15 ai 6 giorni prima del matrimonio. Questa la legge, ma dal momento che il matrimonio è un evento che richiede un’organizzazione di mesi, si consiglia comunque di non aspettare il periodo minimo, ma di comunicare appena possibile l’esigenza di usufruire della licenza matrimoniale. Questo per consentire ai responsabili aziendali di gestire le attività serenamente nel vostro periodo di congedo.

Una volta rientrati dalle ferie matrimoniali e, in ogni caso, entro 60 giorni dal matrimonio, il dipendente deve consegnare al datore di lavoro il proprio certificato di nozze.

Un’ultima precisazione: la licenza matrimoniale è un diritto anche in caso di seconde nozze.
Ai fini del congedo matrimoniale chi si sposa per la seconda volta gode degli stessi diritti e, dunque, permangono le stesse condizioni dei dipendenti che convolano a nozze per la prima volta, ossia il rito civile e la sussistenza di un rapporto di lavoro di almeno una settimana.

Congedo matrimoniale e INPS: l’assegno bonus

In caso di licenza matrimoniale l’Inps eroga un assegno bonus per coprire in parte le spese del datore di lavoro.

In linea generale, salvo casi particolari, l’assegno bonus dell’Inps per licenza matrimoniale copre 7 giorni di retribuzione meno la percentuale a carico del lavoratore (pari al 5,54%) e viene pagato tramite il datore di lavoro stesso, a cui spetta la copertura economica dei restanti giorni di congedo matrimoniale.

Il voucher Inps viene concesso solo in caso di matrimonio civile o concordatario, ma non nel caso in cui i due coniugi abbiano contratto matrimonio solo religioso. Inoltre, è necessario che il rapporto di lavoro si protragga da almeno una settimana e che le ferie matrimoniali vengano richieste nei 30 giorni successivi al matrimonio.

L’assegno non viene erogato a impiegati, apprendisti impiegati e dirigenti di aziende industriali, artigiane, agricole, cooperative e della lavorazione del tabacco; ai commercianti; ai dipendenti di istituti di credito, assicurazioni, enti locali, enti statali e di aziende che non pagano il CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari).

Per richiedere l’assegno per licenza matrimoniale, i lavoratori occupati devono indirizzare la domanda al datore di lavoro alla fine del congedo matrimoniale e non oltre i 60 giorni dalle nozze, presentando, in allegato alla domanda il certificato di matrimonio. I disoccupati possono farne richiesta direttamente all’Inps.

L’assegno concesso nel periodo di congedo matrimoniale è valido ai ai fini del calcolo previdenziale, conteggio TFR.

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