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“Great Resignation”: la risposta delle imprese

Con l’espressione “Great Resignation” (grandi dimissioni) si indica una tendenza esplosa negli ultimi anni, soprattutto a seguito della pandemia da Covid-19, che vede un numero sempre crescente di persone lasciare il proprio lavoro.

Ma quali sono le cause e quali i rimedi messi in atto delle aziende per arginare questo fenomeno?

La centralità del work-life balance

Diverse sono le ragioni che si nascondono dietro al boom di dimissioni degli ultimi anni: dal burnout, alla ricerca di un impiego che preservi il benessere, al desiderio di poter avere la possibilità di gestire il proprio lavoro salvaguardando il work-life balance.

Secondo un recente studio, infatti, circa il 40% dei lavoratori a livello mondiale vuole cambiare lavoro nei prossimi 4-6 mesi; il 53% dei datori di lavoro ha dichiarato di avere un turnover volontario maggiore rispetto al passato e il 64% si aspetta che questo fenomeno continuerà a crescere.

In ragione di ciò, sempre più imprese stanno attuando delle strategie per rivedere alcuni modelli, in modo da risultare maggiormente attrattive verso i propri dipendenti e dissuaderli dalle dimissioni.

I nuovi modelli organizzativi

Rivoluzione tecnologica e smart working stanno cambiando i modelli organizzativi e definendo un nuovo approccio verso il lavorospiega Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro. Lo smart working – continua la Calderone – è una modalità che ben concilia il lavoro con la vita privata, ma va ben strutturato perché diventi un’opportunità per il futuro.

Non a caso, l’84,2% delle persone che nel 2022 lavorano in modalità agilità promuove a pieni voti questo modello che consente di conciliare lavoro e vita privata. Ovviamente, il lavoro agile non può essere considerata l’unica misura.

Un’ampia fascia di lavoratori, soprattutto tra i 25 e i 40 anni, dà la massima priorità alle opportunità di sviluppo di carriera e di formazione. Dunque, l’azienda che desidera trattenere i propri dipendenti dovrebbe investire soprattutto in questa direzione, considerando anche le ricadute positive per l’organizzazione stessa sul lungo termine.

In molti casi, ancor più dell’aumento di stipendio, possono fare la differenza alcuni benefit personalizzati. Senza trascurare un aspetto più generale ma non meno importante, che riguarda il modo in cui l’azienda decide di relazionarsi con i propri collaboratori: un’impresa che si mostra attenta verso i propri dipendenti, capace di ascoltarli e in grado di trasferirgli la fiducia nelle loro capacità ha senz’altro un appeal maggiore!

Dunque, alla luce della rivoluzione che sta attraversando il mondo del lavoro, le aziende per restare competitive dovranno mutare verso modelli organizzativi più resilienti, adattabili e attrattivi.

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