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Decreto Sostegni bis: contratto di rioccupazione e altre misure

Approvati dal Consiglio dei Ministri i 77 articoli del nuovo decreto d’urgenza. Il provvedimento prevede ben 40 miliardi di euro per misure in favore di imprese, lavoro, giovani, salute e servizi territoriali, coinvolgendo soprattutto le fasce in difficoltà. Al centro del decreto, ancora una volta, il “pacchetto lavoro”, con l’introduzione di una nuova tipologia contrattuale e tante altre novità.

Contratto di Rioccupazione: cos’è e come funziona

Entra, così, nel parterre dei contratti subordinati il “Contratto di Rioccupazione”: contratto a tempo indeterminato mirante a favorire l’inserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori in stato di disoccupazione, nella fase di ripresa delle attività dopo l’emergenza epidemiologica.

La stipula del contratto è legata ad un periodo di formazione della durata di sei mesi, finalizzato a garantire l’adeguamento delle competenze professionali del lavoratore al nuovo contesto lavorativo. In questo periodo si possono applicare le sanzioni previste per il licenziamento illegittimo. Per i datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e del lavoro domestico, che assumono lavoratori con il suddetto contratto è riconosciuto, per un periodo massimo di sei mesi, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui. Possono accedere all’esonero i datori di lavoro che, nei sei mesi precedenti l’assunzione, non abbiano proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o a licenziamenti collettivi, nella medesima unità produttiva.

Il datore di lavoro che assumerà con questo contratto non dovrà, quindi, pagare i contributi per il lavoratore durante il periodo di prova, ma questo sgravio contributivo andrà restituito nel caso in cui il lavoratore, al termine della prova, non venisse assunto. Nessun limite quindi legato all’età, alla residenza o al genere. L’esonero contributivo, invece, non potrà essere richiesto dai datori di lavoro del settore agricolo e del lavoro domestico. Il contratto potrà essere stipulato dall’entrata in vigore del decreto fino al 31 ottobre 2021.

Decreto Sostegni bis: ulteriori misure

Oltre al contratto di rioccupazione, sono state introdotte modifiche sostanziali su:

  • Contratto di espansione, con la soglia dimensionale azienda che scende a 100 addetti;
  • Contratto di solidarietà, che riguarderà le imprese che dal 30 giugno avranno lo sblocco dei licenziamenti e hanno subito perdite di fatturato di almeno il 30%, le quali potranno pianificare i reintegri con retribuzione ridotta al 70%;
  • CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria) allungata di altri sei mesi per le crisi industriali aggravate dall’emergenza sanitaria, al fine di fornire più tempo per completare i piani di subentro delle nuove proprietà.

Infine, il REm (Reddito di Emergenza) continuerà e potrebbe coprire tutta l’estate.

Per il comparto commercio-turismo-terme viene reintrodotto lo sgravio contributivo per le imprese che non richiedono la cassa integrazione per i propri dipendenti, pur avendone usufruito in precedenza per far fronte
all’emergenza Covid.

La Legge di Bilancio 2021 ha previsto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per le aziende che non richiedono trattamenti di integrazione salariale, fino a un massimo di 8 settimane, fruibili entro il 31 marzo 2021, nei limiti delle ore di integrazione salariale già utilizzate a maggio-giugno 2020 (con esclusione dei premi e dei contributi dovuti all’INAIL), ma l’incentivo è scaduto a fine marzo.

Viene poi rifinanziata l’una tantum di 2.400 euro per i lavoratori stagionali del turismo, dello spettacolo e di altri settori, assieme a intermittenti, autonomi occasionali, venditori a domicilio, lavoratori a termine del turismo.

Una norma, infine, è rivolta ai NEET (giovani che non si formano, non studiano e non lavorano): con 50 milioni di euro si istituisce un fondo per la scuola dei mestieri per consentire alle aziende che prevedono alto tasso di specializzazione di fare scuole per giovani nei principali settori (dalla manifattura al tessile, alla cantieristica).

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