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Congedo parentale: differenze tra maternità e paternità

Cosa succede in caso di nascita di un figlio per un lavoratore? Quali sono le norme vigenti in Italia che tutelano la madre o il padre? Cerchiamo di capire le differenze tra maternità e paternità.

Prima di tutto è bene sapere che il congedo parentale 2018 è un periodo di astensione facoltativa dal lavoro concesso ai neo-genitori per prendersi cura del bambino nei suoi primi anni di vita e soddisfare i suoi bisogni affettivi e relazionali. Un’indennità riconosciuta dallo Stato e una tutela per il bambino.

Madre e padre, dipendenti pubblici o privati, hanno entrambi diritto ad assentarsi, anche contemporaneamente, dal lavoro per un periodo complessivo e non superiore a 10 mesi, aumentabili in certi casi fino a 11 mesi, e fino ad un’età massima del bambino di 12 anni. Tale periodo spettante, inoltre, può essere frazionato in mesi, settimane o giorni ed a ore.

Due tipologie di congedo parentale

Abbiamo due tipi di congedo parentale:

  • obbligatorio
  • facoltativo

L’articolo 1,  ha prorogato il congedo obbligatorio per i padri lavoratori dipendenti anche per le nascite e le adozioni/affidamenti avvenute nell’anno solare 2017 ed ha previsto, per l’anno solare 2018, l’aumento del suddetto congedo obbligatorio da due a quattro giorni.

Maternità e allattamento

Il congedo di maternità è un periodo di 5 mesi, nei quali la donna per legge deve astenersi dal lavoro. Nello specifico, i giorni di maternità obbligatoria non goduti dalla mamma prima del parto, in caso di parto prematuro, possono ora essere goduti dopo la nascita del bambino per cui aggiunti al periodo di congedo di maternità dopo il parto anche se la somma dei due periodi, abbia superato il limite dei 5 mesi.

Il periodo di congedo facoltativo è invece di 6 mesi ed è retribuito al 30% dello stipendio fino al 6° anno di vita del bambino, ma si può utilizzare fino al 12° anno del bambino (in questo caso non è retribuito). Il congedo facoltativo è detto anche “congedo parentale” perché può essere utilizzato, in via alternativa, dalla mamma o dal papà.

La maternità anticipata 2018 INPS, è un’agevolazione che spetta alle future mamme lavoratrici dipendenti pubbliche e private, lavoratrici con lavoro occasionale e a progetto, alle associate in partecipazione e alle libere professioniste iscritte alla gestione separata.

Allattamento INPS

Per quanto riguarda l’allattamento, l’Inps ha previsto un’indennità economica pari alla retribuzione che sarebbe stata pagata alla lavoratrice (o al lavoratore) qualora avesse lavorato nelle ore di riposo. Al lavoratore in allattamento, per legge, spettano due ore di riposo se l’orario contrattuale di lavoro è pari o superiore alle 6 ore giornaliere; spetta un’ora di riposo se l’orario è inferiore alle 6 ore.

Domanda di maternità

La domanda per ottenere il congedo di maternità può essere compilata esclusivamente online, sul sito dell’Inps. I documenti utili per compilare la domanda sono:

Prima di iniziare meglio avere sotto mano:

  • codice fiscale e PIN INPS dispositivo;
  • documenti che certifichino lo stato di maternità;
  • carta d’identità.
Congedo del padre

Ci sono delle differenze sostanziali tra i congedo papà e il congedo di paternità obbligatoria. Quest’ultimo è il congedo di paternità “sostitutivo”, cioè un’astensione retribuita dal lavoro riconosciuta al padre, al posto della maternità obbligatoria, per particolari situazioni in cui la madre non può beneficiare del suo congedo.

Il congedo parentale per i papà è stato introdotto ufficialmente nel 2016. Si tratta di un congedo di astensione dal lavoro che spetta ai lavoratori dipendenti in occasione della nascita del figlio o a genitori affidatari o adottivi entro e non oltre il 5° mese di vita del bambino.

Fino al 2015 i papà potevano avere 1 solo giorno di congedo di paternità INPS obbligatorio + altri 2 giorni di congedo facoltativo, alternativo al congedo di maternità della madre, entro e non oltre il 5° mese di vita del bambino.

Mentre dal 2017 è stato aumentato il congedo obbligatorio per i papà da 1 a 2 giorni. Ed è stato mantenuto a 2 giorni il congedo facoltativo.

Chi paga e quanto viene dato al papà in congedo?

Ai papà in congedo spetta il 100% di retribuzione, sia per i due giorni obbligatori che per i due facoltativi. L’indennità è a carico dell’INPS, ma viene anticipata in busta paga dal datore di lavoro e recuperata attraverso conguaglio con i contributi da versare mensilmente all’INPS.

Congedo parentale a ore

Esiste, inoltre, per il neo papà il congedo parentale a ore 2018 Inps, è una  possibilità per i genitori di frazionare in ore il periodo di astensione dal lavoro. Tale agevolazione ha consentito ai genitori dipendenti, di poter fruire del congedo parentale ad ore o a singola giornata.

Come fare domanda INPS di congedo parentale

La domanda per ottenere il congedo di paternità, obbligatorio o facoltativo, deve essere inviata per iscritto al datore di lavoro, con un preavviso di almeno 15 giorni.

Per il congedo facoltativo è necessario allegare alla richiesta una comunicazione della madre, con cui dichiara di rinunciare a un numero di giornate del congedo obbligatorio di maternità corrispondenti alle assenze facoltative fruite dal padre.

Nuovo emendamento: cosa cambia per mamme e papà

Il nuovo emendamento in materia di politiche delle famiglia, approvato dalla commissione Bilancio della Camera, prevede diverse misure, tra cui bonus asili nido e giorni di congedo per i papà.

Senza dubbio la novità più importante riguarda le mamme lavoratrici, che potranno decidere di lavorare fino al parto e usufruire dei cinque mesi di maternità dopo la nascita del bambino, ovviamente non senza autorizzazione da parte del medico.

La cosiddetta “maternità agile” andrà a sostituire la vecchia normativa che prevedeva la sospensione dall’attività lavorativa nei 2 mesi prima del parto e nei 3 successivi o 1 mese prima e nei 4 successivi.

L’emendamento non riguarda solo le mamme ma anche i papà, che avranno diritto a 5 giorni di congedo per la nascita dei pargoli.

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