Come negoziare un migliore work-life balance col datore di lavoro

work-life balance

Negli ultimi anni, il concetto di work-life balance ha acquisito una rilevanza crescente nel panorama lavorativo, anche italiano. La pandemia da Covid-19 ha accentuato una serie di esigenze latenti nei lavoratori, soprattutto quelli delle nuove generazioni, espandendo a macchia d’olio una nuova cultura del lavoro basata principalmente sull’esigenza di bilanciare efficacemente le responsabilità professionali con le esigenze personali e familiari, garantendo così un benessere complessivo per il lavoratore e innumerevoli benefici per le aziende e l’economia tutta.

In un contesto in cui lo stress lavorativo può avere ripercussioni significative sulla salute mentale e fisica – altro grande tabù quasi del tutto smantellato grazie alla pandemia – raggiungere un equilibrio tra vita e lavoro è diventato ormai fondamentale ma non sempre di facile raggiungimento.

Il work-life balance in Italia

In Italia, il work-life balance è diventato un tema centrale come detto prima soprattutto tra le nuove generazioni. Secondo un recente sondaggio illustrato lo scorso anno agli Stati Generali del Welfare, il 72% dei giovani tra i 18 e i 34 anni cerca un impiego che permetta loro di esprimere la propria identità, avere un impatto concreto e, soprattutto, mantenere uno spazio per la vita privata. Un dato che evidenzia, insieme a innumerevoli altre associazioni che lo confermano tra cui ISTAT e Ocse, come le nuove generazioni attribuiscano grande importanza alla qualità della vita, cercando opportunità lavorative che non compromettano il loro benessere personale.

Tuttavia, nonostante questa crescente consapevolezza, l’Italia si colloca al 27° posto su 30 nella classifica europea del work-life balance: un posizionamento che indica come, rispetto ad altri Paesi europei, l’Italia abbia ancora molta strada da fare per garantire ai propri lavoratori un equilibrio soddisfacente tra vita professionale e personale, con ripercussioni sul tessuto economico e sociale del nostro Paese.

Trend attuali nel panorama lavorativo italiano

La pandemia, già citata all’inizio del nostro articolo, ha accelerato l’adozione di modalità di lavoro flessibili come lo smart working o flexible working, che hanno permesso a molti lavoratori di gestire meglio il proprio tempo garantendo anche vantaggi inaspettati per aziende e lavoratori stessi. Secondo l’indagine condotta da l’Employer Brand Research di Randstad, il 60,5% dei lavoratori italiani considera l’equilibrio tra vita e lavoro un fattore prioritario nella scelta di un’azienda. Per le generazioni più giovani, sarebbe addirittura più importante del compenso stesso nella scelta di un lavoro.

Stupisce quindi la reticenza di molte realtà lavorative italiane ad adottare politiche flessibili per attrarre e mantenere talenti. La gamma di elementi accessori, come la mancanza di salario minimo e una scarsa inclusività lavorativa in Italia, indicano la necessità di interventi strutturali per migliorare le condizioni lavorative e promuovere un ambiente più equo e bilanciato.

Come negoziare un migliore work-life balance con il datore di lavoro

Negoziare un equilibrio tra vita e lavoro richiede una comunicazione efficace e proattiva con il proprio datore di lavoro e nulla va dato per scontato. Ecco alcuni consigli pratici per affrontare questa delicata questione:

  1. Valuta le tue priorità: Prima di avviare una discussione, identifica chiaramente quali sono le tue esigenze personali e professionali. Poniti le giuste domande: sono in grado di gestire il lavoro in autonomia? Quanto è impattante per me la flessibilità nella gestione di lavori e scadenze? Cosa vuol dire per me davvero benessere lavorativo? Rispondere, ti aiuterà a presentare richieste specifiche e motivate.

  2. Documentati sulle politiche aziendali: Conosci le politiche di welfare aziendale già in atto nella tua organizzazione. Questo ti permetterà di capire quali richieste sono realistiche e in linea con la cultura aziendale.

  3. Prepara una proposta dettagliata: Presenta soluzioni concrete che possano soddisfare sia le tue esigenze che quelle dell’azienda. Ad esempio, potresti proporre orari flessibili o la possibilità di lavorare da remoto in determinati giorni.

  4. Sottolinea i benefici per l’azienda: Evidenzia come un migliore work-life balance possa aumentare la tua produttività, motivazione e lealtà verso l’azienda. Dipendenti soddisfatti tendono a essere più produttivi e meno inclini a lasciare l’organizzazione.

  5. Sii aperto al compromesso: È importante essere flessibili e disposti a trovare un terreno comune. Ascolta le preoccupazioni del tuo datore di lavoro e cerca soluzioni che possano soddisfare entrambe le parti.

Il ruolo chiave del welfare aziendale

Il welfare aziendale gioca un ruolo cruciale nel facilitare un equilibrio tra vita e lavoro. Gli strumenti disponibili per le aziende sono vari e tutti molto interessanti e vanno valutati anche in base alle esigenze del singolo. Tra questi ricordiamo:

  • Flessibilità oraria: Permettere ai dipendenti di gestire in modo autonomo i propri orari può aiutare a conciliare meglio le responsabilità lavorative e personali e raggiungere il fulcro chiave del nostro articolo ovvero il work-life balance.

  • Telelavoro: Offrire la possibilità di lavorare da remoto, anche solo per alcuni giorni alla settimana, può ridurre lo stress legato agli spostamenti e aumentare la soddisfazione lavorativa, venendo incontro anche a particolari categorie di dipendenti come mamme o persone con esigenze familiari particolari.

  • Servizi di supporto: Mettere a disposizione servizi come asili nido aziendali, palestre o consulenze psicologiche rappresenta un chiaro segnale di alleanza tra azienda e dipendenti, con benefit che garantiranno il raggiungimento di un benessere lavorativo immediato.

  • Programmi di formazione: Offrire corsi su gestione del tempo e tecniche di riduzione dello stress può aiutare i dipendenti a gestire meglio le proprie responsabilità.

Investire nel welfare aziendale non solo migliora la qualità della vita dei dipendenti ma porta anche benefici tangibili all’azienda, come una maggiore produttività e una riduzione del turnover. Sul tema, sono ancora molte le sfide da affrontare ma la crescente consapevolezza sull’importanza di un equilibrio tra vita e lavoro sta spingendo sia le aziende che i dipendenti a ripensare al mondo del lavoro in chiave attuale.

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