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Alternanza scuola lavoro all’estero

Ci siamo già occupati, in più di un’occasione, dell’Alternanza Scuola-Lavoro (ASL), il progetto che, dall’anno scolastico 2015/2016, coinvolge gli studenti di istituti tecnici, professionali e licei. I programmi di alternanza riguardano tutti gli studenti a partire dai 16 anni e prevedono un tot di ore di stage presso un’azienda. Attualmente, però, l’alternanza scuola-lavoro sta subendo sostanziali modifiche circa l’obbligatorietà o meno e il carico di ore da svolgere.

Alternanza scuola lavoro all’estero: normativa

La normativa sull’alternanza scuola-lavoro prevede che l’esperienza possa anche essere svolta, interamente o parzialmente, all’estero, con un programma formativo strutturato. I programmi sono vari, di diversa durata e si possono svolgere durante l’intero anno,in base alle destinazioni e al monte ore che si vuole effettuare.

La nota 3355 del MIUR del 18/03/2017 definisce i termini dell’alternanza scuola lavoro per gli studenti che frequentano esperienze di studio o formazione all’estero.

Le esperienze di studio all’estero da parte degli studenti che frequentano la scuola secondaria di secondo grado sono state oggetto di chiarimenti uniformi nel tempo da parte del MIUR, […] avente ad oggetto le “Linee di indirizzo sulla mobilità studentesca internazionale individuale”, alle quali in questa sede si fa espresso rinvio. In quest’ultima, in particolare, il MIUR ha avuto modo di precisare che, in linea con le Raccomandazioni e le specifiche azioni dell’Unione Europea, le esperienze di studio e formazione all’estero degli studenti sono considerate parte integrante dei percorsi di istruzione e formazione. Sono stati indicati, inoltre, alcuni suggerimenti e linee di indirizzo per poter facilitare la collaborazione tra le varie parti coinvolte e migliorare la qualità dell’offerta formativa, invitando le scuole a facilitare tali esperienze.

Va ricordato che la decisione finale, in merito al riconoscimento dell’esperienza svolta all’estero, è di competenza dell’istituto scolastico:

[…] al termine dell’esperienza all’estero è compito del Consiglio di classe valutare il percorso formativo partendo da un esame della documentazione rilasciata dall’istituto straniero e presentata dallo studente per arrivare ad una verifica delle competenze acquisite rispetto a quelle attese. Il Consiglio di classe ha, quindi, la responsabilità ultima di riconoscere e valutare tali competenze, evidenziandone i punti di forza, ai fini del riconoscimento dell’equivalenza, anche quantitativa, con le esperienze di alternanza concluse dal resto della classe in cui verrà reinserito lo studente al suo rientro.

Un anno all’estero con Alternanza Scuola Lavoro: benefici

La mobilità internazionale si pone all’interno di un percorso formativo che mira all’approfondimento delle conoscenze linguistiche e allo sviluppo delle competenze trasversali, prima tra tutte la predisposizione al problem solving.

Doversi misurare con un contesto culturale differente dal nostro, oltre allo sviluppo linguistico, richiede organizzazione e, allo stesso tempo, flessibilità. Vivere lontani da casa, rispettare orari di lavoro e ruoli, collaborare con persone esperte alla realizzazione di progetti, sono tutti elementi altamente formativi, soprattutto per un adolescente.

Questa esperienza di alternanza scuola-lavoro all’estero può rivelarsi particolarmente proficua per gli studenti dei licei linguistici, che avrebbero così modo di perfezionare il loro grado di conoscenza linguistica.

Obiettivi alternanza scuola lavoro all’estero

È sempre il Miur, nella già citata nota, a tracciare gli obiettivi dell’alternanza scuola-lavoro all’estero:

La nota declina, inoltre, alcuni principi da poter prendere a riferimento anche al fine di orientare le istituzioni scolastiche nei percorsi di alternanza scuola lavoro. Uno dei principi essenziali risiede nel fatto che partecipare ad esperienze di studio o formazione all’estero significa sviluppare risorse cognitive, affettive e relazionali, portando a riconfigurare valori, identità, comportamenti e apprendimenti secondo registri differenti ed acquisendo doti di autonomia e indipendenza degne di rilievo. L’esperienza all’estero dello studente, in una famiglia e in una scuola diverse dalle proprie, “contribuisce a sviluppare competenze di tipo trasversale, oltre a quelle più specifiche legate alle discipline” […] Ha una ricaduta diretta sul curricolo e sugli apprendimenti dello studente e può essere svolta in una pluralità di modi e anche all’estero e comunque mira a far apprendere competenze utili all’effettivo futuro inserimento nel mondo del lavoro. Il contatto con la cultura e le tradizioni del Paese che accoglie lo studente nella sua esperienza di studio all’estero, l’esigenza di organizzare la propria vita al di fuori dell’ambiente familiare adattandosi alle abitudini e agli stili di comportamento di un altro popolo e di una diversa nazione, portano indubbiamente a sviluppare competenze trasversali, individuali e relazionali, fortemente richieste oggi dal mercato del lavoro. Inoltre, lo studio e la pratica intensiva della lingua straniera, compreso il linguaggio tecnico – specialistico, rappresentano elementi di eccellenza da valorizzare nella certificazione delle competenze da redigere al termine del percorso di studio dell’allievo.

Novità alternanza scuola lavoro per studenti disabili

Ad oggi, tra le indicazione del Miur in merito all’alternanza scuola-lavoro, non vi è alcun riferimento agli studenti con disabilità. Si possono trovare indicazioni di carattere generale nel D.LGS. n.66/17, “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità” in cui vengono delineati piani formativi specifici, indicatori di livelli d’inclusività e modifiche delle procedure di presentazione della domanda di accertamento all’INPS.

Solo lo scorso 21 maggio, all’interno di uno specifico convegno, l’Associazione nazionale dei dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola, ha avanzato la proposta di una guida operativa sull’alternanza scuola-lavoro per gli studenti con disabilità.

E’ un primo importante passo che ha come obiettivo quello di estendere l’applicazione dell’alternanza scuola-lavoro anche agli alunni disabili, sulla scia delle novità introdotte dal D.LGS. sull’inclusione scolastica e insieme alle norme sul diritto al lavoro delle persone con disabilità.

Attraverso piani formativi personalizzati, che includano un’attenta analisi dell’ambiente di lavoro, sarà finalmente possibile (anche grazie all’ausilio di una specifica figura mediatrice tra alunno ed ente) creare percorsi di alternanza scuola-lavoro per gli studenti disabili.

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