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Alternanza Scuola Lavoro Battipaglia, parla la preside del IIS Ferrari

L’alternanza scuola lavoro, obbligatoria per gli studenti del triennio del liceo e degli istituti professionali, è il progetto introdotto dalla legge 107 del 13 Luglio 2015 (rientrane nella normativa La Buona Scuola) ed è una delle innovazioni più importanti degli ultimi anni. Ogni Scuola, infatti, oltre a favorire l’apprendimento di nozioni e lo sviluppo di una adeguata proprietà di linguaggio, deve tendere alla formazione a 360° dello studente, rendendolo capace di essere protagonista della vita sociale attiva.

Alternanza Scuola Lavoro a Battipaglia: il caso dell’IIS Ferrari

Abbiamo intervistato Daniela Palma, Dirigente Scolastico dell’Istituto “Enzo Ferrari” di Battipaglia per capire quanto è importante l’Alternanza Scuola Lavoro per le aziende che decidono di assumere gli studenti e gli impatti che questo progetto ha sullo studente. La dirigente ha dettato le linee guida dell’alternanza scuola lavoro, cercando di spiegare come farla e dove. Sono diversi, infatti, i progetti di Alternanza Scuola – Lavoro nei licei italiani. A seconda del liceo si deve seguire una formazione più tecnica e pratica, nei vari settori come quello agroalimentare, cucina, moda, tecnico, programmatore e così via.

Quant’è importante l’alternanza scuola lavoro per azienda e studente?

Ho l’impressione che negli ultimi anni ci sia stato un ripensamento sulla formazione didattica, soprattutto, su quello che riguarda la formazione sul lavoro. Con l’avvento della scuola, con i cinque anni equiparati per tutti, si pensò di fare questo sistema alternato misto di scuola e di lavoro che però prevedeva materie teoriche. Ci si è resi conto che ogni persona ha una metodologia di apprendimento diversa dall’altro. C’è chi appunto con l’approccio teorico ha un ottimo rapporto, e chi invece ha necessità di effettuare attività tecnico/pratiche per poter apprendere.

Perché le aziende dovrebbero assumere giovani studenti?

E’ bene chiarire che l’alternanza è una modalità didattica non è una cosa avulsa dalla didattica, noi la facciamo svolgere anche in orario curricolare  perché non va ad aggiungersi a quella che è la didattica ma va a sostituirsi nella metodologia. Perché l’azienda dovrebbe essere d’accordo con questa sperimentazione? Ce lo hanno detto le aziende. Ci hanno spiegato loro che si crea una fidelizzazione con il datore di lavoro, con l’azienda in generale, attraverso un’impostazione lavorativa, dove il ragazzo non viene catapultato così dopo il diploma senza aver acquisito delle competenze pregresse. L’alunno cresce acquisendo man mano queste competenze, creando un rapporto di fiducia che inevitabilmente porta anche ad una crescita all’interno dell’azienda.  Se un ragazzo sa che gli viene pagato uno stipendio per quello che svolge c’è una responsabilità maggiore verso il datore di lavoro. A quest’ultimo, inoltre, interessa formare il ragazzo attraverso quelli che sono i criteri e i canoni e la Vision dell’azienda stessa. Iniziare a fare questo da giovani significare dare un impatto diverso, maggiore, vantaggioso anche in termini di produttività per l’azienda.

Avete riscontrato benefici nei ragazzi?

Attraverso questa tipologia abbiamo visto che i ragazzi hanno una maggiore attenzione, un approccio diverso, si pongono diversamente con più attenzione, più entusiasmo, aprendo la mente all’apprendimento. L‘apprendistato  ci da qualcosa in più, crea addirittura un rapporto di lavoro vero e proprio con le  aziende quindi anche a livello psicologico per un ragazzo sapere che è stato assunto, anche se a tempo determinato, dura almeno 6 mesi il contratto, crea una situazione nell’allievo che lo pone in una sorta di responsabilizzazione nei confronti del datore di lavoro, pensando di vivere un rapporto di lavoro vero e proprio.

Dal punto di vista di didattico le competenze che si acquisiscono sono competenze pratiche che devono essere tradotte tra il tutor dell’azienda e il tutor della scuola in quelle competenze certificabili ai fini di una certificazione valida a livello europeo. C’è un lavoro di traslazione delle competenze tecnico pratiche acquisite in azienda, in competenze teoriche che invece sono richieste per proseguire e completare il percorso scolastico, su questo si sta effettuando questa sperimentazione, ovviamente, nessuno ha l’elenco già prestabilito di quelle che sono le competenze pratiche tradotte in competenze certificabili, e per questo c’è stato questo finanziamento a favore della sperimentazione.

Cosa direste alle aziende per conoscere i vostri studenti?

Che non stanno facendo beneficenza, ma c’è un interesse anche in termini fiscali perché questi contratti di apprendistato vengono valutati in maniera positiva per quelle che sono le dichiarazioni dei redditi. C’è anche una componente di interesse economico immediata, aver formato questi ragazzi in maniera consona.

Tutto questo per noi del meridione è una novità, ma dall’Emilia Romagna in su è un modus operandi ormai da decenni.

Per maggiori informazioni sul progetto Alternanza Scuola Lavoro a Battipaglia e in Campania, è possibile contattare le nostre sedi territoriali e i due nuovi sportelli lavoro a Salerno e Nocera.

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